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Le misure fiscali per le imprese e i liberi professionisti previste dal Decreto Legge Rilancio

Premessa
Il Decreto Legge Rilancio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 maggio 2020.
Con lo scopo di sostenere l'economia in questa fase di incertezza, il Decreto contiene una serie di misure per sostenere le piccole e medie imprese e i liberi professionisti.  Ecco alcune agevolazioni.

Cancellazione saldo Irap 2019 e primo acconto 2020
L'articolo 24  del Decreto Legge Rilancio, che allego in calce, cancella il saldo IRAP 2019 e il primo acconto IRAP 2020 per le imprese e i liberi professionisti che hanno avuto un fatturato nell'anno 2019 non superiore a Euro 250 milioni. Sono escluse le banche, le assicurazioni e gli intermediari finanziari.
La seconda rata IRAP non è stata cancellata e deve essere pagata entro il 30 novembre 2020.
Al momento, non ci sono stati interventi volti alla riduzione o al differimento delle scadenze per IRES (imposta sul reddito delle società), IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) e imposta sostitutiva per i contribuenti minimi e forfettari che devono essere pagate entro il 30 giugno 2020.

Contributo a fondo perduto
L'articolo 25  del Decreto Legge Rilancio, che allego in calce,  riconosce un contributo a fondo perduto a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi titolari di partita iva, in attività alla data di presentazione dell'istanza. Sono esclusi dal contributo a fondo perduto - e non si comprende il motivo - i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (ad esempio: avvocati, commercialisti, notai, geometri, medici, ingegneri, periti, ....). 
Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che ci sia stato un calo del fatturato del mese di aprile 2020 di almeno il 33% rispetto al mese di aprile dell'anno precedente. Per calcolare correttamente la differenza di fatturato si devono considerare anche le prestazioni di servizio e le cessioni di beni effettuate nel mese ma fatturate successivamente.
L'ammontare del contributo a fondo perduto (con un minimo di Euro 1.000,00 per le persone fisiche e di Euro 2.000,00 per le società) è determinato applicando sulla differenza di fatturato le seguenti percentuali:
a) 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a Euro 400.000,00 relativi all'anno d'imposta 2019.
b) 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a Euro 400.000,00 ma inferiori a Euro 1.000.000,00 relativi all'anno d'imposta 2019.
c) 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a Euro 1.000.000,00.

Per ottenere il contributo a fondo perduto si deve presentare apposita istanza all'Agenzia delle Entrate in via telematica entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura, in base alle specifiche che saranno definite con successivo provvedimento che sarà pubblicato sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Credito d'imposta canoni di locazione immobili a uso non abitativo
L'art. 28 del Decreto Legge Rilancio, che allego in calce, prevede un credito d'imposta nella misura del 60 per cento dell'ammontare mensile del canone di locazione per gli immobili destinati allo svolgimento dell'attività d'impresa e professionale e alle attività svolte dagli enti non commerciali.
Il credito d'imposta è calcolato sulla base degli importi dei canoni versati con riferimento ai mesi di marzo, aprile e maggio 2020.
Il credito d'imposta spetta alle seguenti condizioni:
a) fatturato o compensi dell'anno 2019 non superiore a Euro 5 milioni (tale limite non si applica alle imprese alberghiere);
b) calo del fatturato del mese di riferimento dell'anno 2020 di almeno il 50% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Il credito d'imposta è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2020 oppure in compensazione con il modello F24.

Conclusione
Il Decreto Legge Rilancio ha introdotto delle misure per sostenere l'economia. In questo articolo ho cercato di riportare gli interventi che possono interessare una vasta platea di imprese e liberi professionisti.
E' utile ricordare che i Decreti Legge sono emanati dal Governo in casi di urgenza e necessità e diventano operativi con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale i Decreti legge devono essere convertiti in Legge dal Parlamento.
Se le Camere non procedono con la conversione in Legge (evento improbabile ma non impossibile) il Decreto decade retroattivamente. 
 

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