Agevolazioni fiscali per i rimpatriati

Le persone fisiche che hanno svolto un’attività lavorativa all’estero possono usufruire di numerose agevolazioni fiscali nel momento in cui decidono di tornare in Italia.

La normativa attuale

E’ prevista una riduzione del reddito da assoggettare a tassazione pari al 70%, che arriva al 90% per le  zone del Sud Italia.

Le condizioni per usufruire di questa agevolazione sono le seguenti:

  • Bisogna aver avuto la residenza fiscale in uno stato estero per almeno due periodi d’imposta antecedenti al trasferimento.
  • Ci si impegna a mantenere la residenza fiscale in Italia per almeno due periodi d’imposta.

Il contribuente che intende rientrare e usufruire dell’agevolazione deve aver svolto all’estero un’attività di lavoro dipendente, autonomo o d’impresa. Non sono necessari requisiti di elevata  qualificazione o specializzazione e non è prevista una soglia massima di reddito.

La futura attività lavorativa deve essere svolta prevalentemente nel territorio italiano.

Quanto dura l’agevolazione

Con l’attuale normativa, l’agevolazione fiscale dura per 5 anni.

In presenza di una delle condizioni seguenti, l’agevolazione può essere prorogata di altri 5 anni con tassazione sul 50% del reddito:

  • Si diventa proprietari di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia,
  • Si ha almeno un figlio minorenne o a carico,

Cosa prevede la nuova normativa

Il governo italiano ha elaborato uno schema di decreto legislativo che ridimensiona in modo significativo le agevolazioni per i soggetti che intendono rientrare in Italia.

Pertanto, in caso di approvazione da parte del Parlamento, a partire da gennaio 2024 cambiano le condizioni e le percentuali dell’agevolazione fiscale che passano al 50%.

I nuovi requisiti da rispettare sono i seguenti:

  • Bisogna aver avuto la residenza fiscale in uno stato estero per almeno tre periodi d’imposta antecedenti al trasferimento.
  • Ci si impegna a mantenere la residenza fiscale in Italia per almeno cinque periodi d’imposta.
  • Bisogna possedere alcuni requisiti di elevata qualificazione o specializzazione.
  • E’ necessario instaurare un rapporto di lavoro con un soggetto diverso da quello presso cui si era impiegati all’estero. Inoltre, il nuovo datore di lavoro non deve appartenere allo stesso gruppo.

Il contribuente che intende rientrare e usufruire dell’agevolazione deve aver svolto all’estero un’attività di lavoro dipendente o di lavoro autonomo. E’ esclusa pertanto dall’agevolazione l’attività d’impresa.  Inoltre è prevista una soglia massima di reddito che non può superare i 600.000 euro nell’arco dei 5 anni.

La futura attività lavorativa deve essere svolta prevalentemente nel territorio italiano.

Quanto dura l’agevolazione

Con la nuova normativa, in fase di approvazione in Parlamento, l’agevolazione fiscale dura per 5 anni e non sono previste proroghe.