Il decreto legge 119 del 2018 contiene diversi disposizioni in materia di pace fiscale, fatturazione elettronica, registrazioni contabili.
In questo articolo, focalizzo l’attenzione sugli aspetti più significativi relativi alle agevolazioni fiscali introdotte dal decreto legge.
Cancellazione
Le cartelle esattoriali emesse da Equitalia tra il 2000 e il 2010 e di importo residuo fino a Euro 1.000 alla data dell’8 ottobre 2018 sono cancellate in modo automatico.
Questa norma mi pare sensata, per evitare anche di aumentare i costi di notifica e spedizione di cartelle ormai prescritte.
Proroga
Proroga al 7 dicembre 2018 delle somme in scadenza nei mesi di luglio, settembre e ottobre 2018, come da precedente rateizzazione.
Rateizzazione
Possibilità di rateizzare in 10 rate con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno, a partire dal 2019, delle somme ancora dovute all’Agente della Riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.
Questa norma ha una sua logica se l’obiettivo è quello di recuperare gettito fiscale da crediti fiscali ormai incagliati.
Il contribuente, infatti, ha la possibilità di saldare le proprie posizioni debitorie spalmandole su un arco temporale di 5 anni, contro un 1 anno fissato dalla precedente rottamazione.
Il decreto legge non riporta alcuna informazione relativa al saldo e stralcio delle cartelle esattoriali in base all’ISEE (per le persone fisiche) e all’indice di liquidità (per le imprese).
Una norma in tal senso, forse, sarà introdotta in sede di conversione in legge del presente decreto.
Ipotesi saldo e stralcio per le persone fisiche
I requisiti per accedere al saldo e stralcio delle cartelle si baseranno sul reddito ISEE.
I contribuenti entro una certa soglia di reddito ISEE pagheranno le cartelle esattoriali usufruendo di uno sconto considerevole.
Ipotesi saldo e stralcio per le società
I requisiti per accedere al saldo e stralcio delle cartelle si baseranno sul rapporto tra debiti e valore della produzione e sull’indice di liquidità.
L’indice di liquidità si calcola utilizzando la seguente formula: (liquidità immediata + liquidità differita) / passività correnti.
Tale indice, detto anche indice di disponibilità, esprime una situazione positiva per l’impresa quando è superiore a 1.
Altrimenti, l’impresa presenta una situazione di tensione finanziaria crescente al decrescere dell’indice.
La società con un indice di liquidità critico potrà avere degli sconti considerevoli sul pagamento delle cartelle esattoriali.
Attendiamo quindi la conversione in legge che dovrà avvenire entro 60 gg dalla pubblicazione in G.U. del presente decreto, avvenuta in data 23.10.2018.